Riflessioni in libertà

Gioca con me anche la mia mia mamma che, essendo estetista, non può più lavorare. In altri periodi, io non non stavo tanto con lei proprio per colpa del lavoro.

di Mattia Miglio

Metà Aprile. E’ passato un mese e mezzo dalla chiusura delle scuole in Liguria. Da quel momento la vita di tutti noi è cambiata e soprattutto la mia.

Io non ho mai visto così tanta paura e non ho mai sentito così tanto silenzio a Rapallo.

Negli anni scorsi, viaggiando con la mia famiglia, ho visitato molte città come Barcellona, Venezia, Tunisi, Parigi, Roma, Palermo, Recanati, Milano, Innsbruck, Torino, Ibiza notoriamente piena di vita. Io l’ho visitata in un giorno di tempesta e vento forte proibitivi, nonostante i quali alcune persone camminavano per strada e io non percepivo in nessuno la paura che in questi giorni pervade la nostra città.

Attraversata da questo virus, Rapallo è deserta e tutti rimangono in casa con un po’ di paura.

Mi torna in mente la notte tra il 29 e il 30 Ottobre 2018.
Tutti si ricordano questa data, io in particolare perché il 30 Ottobre è il mio compleanno.
Questo virus è devastante più della mareggiata che si abbatté su Rapallo in quella notte.
Quella volta, non ho potuto festeggiare il compleanno con i miei nonni e in questo periodo io non posso neppure vederli, perché devo rimanere a casa, come tutti.

Mi viene in mente Leopardi che nella poesia “L’infinito” scrive di una siepe che non gli fa vedere spazi aperti e orizzonti lontani; lui inizia ad immaginare paesaggi immensi, sconfinati come il nostro mare.
Leopardi ha passato un’infanzia molto triste e andare sul monte Tabor, dove c’era questa siepe, lo faceva sentire bene. Il poeta superava ogni suo limite immaginando “illimitati spazi, sovrumani silenzi e profondissima quiete”.
Per me, la siepe rappresenta le pareti delle nostre case e l’infinito è quello che noi, come Giacomo Leopardi, possiamo immaginare.

In questi giorni, stiamo in casa a giocare, studiare, e con le videolezioni. Molti trascorrono ore alla Playstation 4 o con la Nintendo Switch, invece io gioco insieme ai miei genitori, riscoprendoli con occhi nuovi, visto che nella “normalità” non li vedevo quasi mai. Inaspettatamente, si aprono “spazi infiniti”.
Ci divertiamo con “Indovina chi”, puzzle, Lego, basket e “Uno”; quest’ultimo e i puzzle non li usavo da anni, in questi ultimi anni più “tecnologici” non ho conosciuto altri giochi di società…

Io mi svago principalmente in quattro diversi posti della casa: in camera mia gioco con i puzzle e i Lego, in salotto sfido i miei a “Uno”, sul balcone ho un piccolo spazio dedicato a “Indovina chi” e infine in garage … gioco a basket!
Eh sì, ora non posso certo andare in palestra ad allenarmi, allora mi tengo in forma come posso. Gioca con me anche la mia mia mamma che, essendo estetista, non può più lavorare.
In altri periodi, io non non stavo tanto con lei proprio per colpa del lavoro.
Il nostro rapporto sta progressivamente cambiando e ci permette di conoscerci meglio; forse, devo ringraziare la quarantena. Sto conoscendo meglio anche il suo ragazzo con cui gioco molto e mi diverto.

Il Coronavirus ha cambiato tutte le nostre vite. Io mi sento triste perché non posso vedere i nonni ai quali sono molto legato e con cui passavo la maggior parte del mio tempo.

I rapporti tra amici non sono cambiati, sostanzialmente. Io e il mio migliore amico Domenico ci teniamo molto in contatto, facendo lezione, giocando e svolgendo i compiti insieme. Proprio in questi giorni, è nato un conflitto amichevole con un altro mio amico e, per vedere chi era il più forte dei due, insieme abbiamo deciso di organizzare una sfida. Alla fine ho vinto io, un po’ per fortuna e un po’ per bravura.

Noi ragazzi dobbiamo cercare di crescere anche attraverso questa esperienza, ma soprattutto … DOBBIAMO RESISTERE TUTTI A CASA! #andràtuttobene.