Anime e manga, che passione!

Anime e manga hanno un enorme numero di fan, di cui molti vengono chiamati Otaku

di Giovanni Necordi

Ultimamente, con la storia del Coronavirus e della quarantena, alcune persone mi chiedono: “Ma tu, durante questo periodo, come passi il tempo, come fai a non annoiarti?” Io rispondo dicendo che trascorro molto tempo a svolgere i compiti, a giocare con la famiglia o ai videogiochi e anche a disegnare, ma molto volentieri guardo anime e leggo manga.

Molti si chiederanno: “Ma che cosa sono, che cosa significano questi termini?”

Provo a spiegarlo.

Vengono chiamati con il nome di anime i cartoni animati giapponesi e come manga i fumetti giapponesi.
Delle persone si chiederanno: “Ma perché vengono chiamati così e non semplicemente cartone o fumetto?”
La risposta è semplice: perché sono diversi. Oltre allo stile di disegno unico, anche le storie sono originali e talvolta persino bizzarre.

La caratteristica che rende i manga diversi da tutti gli altri è che si leggono al contrario, ovvero partendo dalla fine del fumetto, fino all’inizio (l’intreccio è normale, cambia solo l’ordine delle pagine e dei baloon), perché i Giapponesi sono molto legati alla loro cultura.

Per il Giappone, ANIME e manga sono una grande fonte di guadagno, anche per il mercato indotto di magliette, action figures, e molto altro. Alcuni titoli noti sono: Dragonball, Naruto, One Piece, Le Bizzarre Avventure di JoJo, Pokèmon, Doraemon e anche Heidi.

Anime e manga hanno un enorme numero di fan, di cui molti vengono chiamati Otaku (definizione: persona molto interessata, a volte in maniera ossessiva, a una cultura o una particolare attività).

Spero di avervi interessato a questo mondo, a parer mio bellissimo!

Sayōnara!