Rugbista per un giorno

Io gioco a rugby e ora non posso andare al campo. La mia società, la Prorecco Rugby, ha pensato, però, di fare qualcosa di speciale.

di Marco Tassino

La primavera è cominciata. Dovremmo essere tutti fuori al sole a giocare, correre, divertirci. Invece no. Perché? Perché Il mondo, in questo periodo, è vittima di una brutta epidemia che si chiama Coronavirus.

Questo virus ci obbliga a stare a casa, non si può uscire e, se andiamo fuori, ci controllano; gli ospedali sono pieni di malati e i dottori e gli infermieri lavorano tanto per curarli. La situazione è difficile e ha cambiato tutte le nostre vite.

Io gioco a rugby e ora non posso andare al campo. La mia società, la Pro Recco Rugby, ha pensato, però, di fare qualcosa di speciale.

E’ nata così l’idea di realizzare un video in cui tutti i giocatori si passano la palla: dalla prima squadra a tutte le categorie Under 6-8-10-12-14, dalla categoria Accademia alla Cadetta, dalla categoria Old maschile “gli Orchi” alla femminile “Orchi…dee”. Questo video vorrebbe mandare un messaggio: nonostante il fatto che siamo tutti a casa, per via del virus, siamo comunque tutti uniti dalla palla ovale e dal nostro sport.

Guardandolo, si capisce che abbiamo creato una catena umana: insieme e uniti ce la faremo.

Anche io ho aderito al progetto.

Per far la mia parte di video mi sono messo fuori in giardino con mamma, papà e la mitica palla ovale. Voleva partecipare anche il mio cane Balin, ma l’ho dovuto chiudere in casa… Impazzisce di gioia quando vede una palla, ma con quei grossi dentoni me la buca sempre!!!

Ovviamente ho indossato la mia divisa ufficiale azzurra e bianca e, anche se all’inizio non avevo molta voglia di essere ripreso, poi mi sono immerso nel gioco e mi sono divertito.

In giardino c’era il sole, la temperatura era calda e la vista del mare era un bel contorno.

Papà ci doveva filmare, mentre io e la mamma dovevamo fare passaggi con la palla. Il passaggio lo dovevo ricevere da sinistra e passarlo a destra… uno… due…tre… quattro prove e finalmente ecco l’azione perfetta. Mi sono piaciuto, ero soddisfatto!

Ero contento non solo del risultato, ma anche di aver giocato con la mamma e sapete perché?

Perché anche lei è una giocatrice di rugby e non vedeva l’ora di fare due passaggi con me. Che bello stare insieme e condividere questo piccolo momento con i miei genitori. E’ stato splendido anche perché mi ha fatto rivivere e ricordare il mio sport del cuore e la mia squadra.

Dover restare a casa da una parte mi ha fatto comprendere la fortuna di avere una famiglia come la mia: mi piace stare di più con i miei e aiutarli nelle piccole cose come cucinare e fare giardinaggio. Dall’altra mi intristisce, perché ci sono troppe persone che sono morte e tante negli ospedali infettate. Inoltre, mi mancano tanto i miei compagni di classe e i miei amici. Quando sarò grande racconterò ai miei figli e nipoti di questa pandemia che rimarrà nella storia. Questo brutto momento mi ha fatto capire ed apprezzare ancora di più le persone a me care e le cose che ho. Se stiamo tutti a casa salviamo il mondo.