La gioia e il brivido di recitare l’Odissea

Il 6 febbraio scorso, in aula magna, le docenti dell'Istituto hanno invitato un'associazione di teatro per ragazzi per uno spettacolo sull'Odissea

di Claudia Capelli

Il 6 febbraio scorso, in aula magna, le docenti del nostro Istituto hanno invitato una compagnia di teatro per ragazzi per uno spettacolo sull’Odissea, storia di ritorno a Itaca dell’eroe greco Ulisse, che conquistò Troia.

Alcuni alunni si sono offerti di recitare impegnandosi al massimo per ricordare la parte e dare espressione a quello che dicevano. Io ho interpretato Nausicaa, la giovane figlia del re dei Feaci che accoglie l’eroe e lo riporta a casa senza che nessun dio lo ostacoli. In realtà sono stata obbligata a recitare perché la parte andava alla mia compagna Emma Boria: ma siccome quel giorno era assente io ho preso il suo posto e alla prima ora di scuola sono andata in un’altra stanza con i miei colleghi a studiarla. Per fortuna Nausicaa aveva poche battute e ricordarsele è stato facile!

Alla seconda ora un’insegnante ci ha portati sul palco insieme agli altri attori e ci siamo preparati. Avevo un vestito azzurro lungo fino ai piedi, con le maniche corte e un velo di seta bianca che scendeva dalla testa. Quando è toccato a me ero agitatissima. In più non ero abituata a parlare davanti a un sacco di gente che mi guardava in silenzio e come se non bastasse il compagno con cui ho recitato aveva dimenticato una battuta così me la sono arrangiata con un’altra battuta. Per fortuna è andato tutto liscio come l’olio!