CR7 un mito, un idolo un’ossessione

Tutto questo ha però cambiato il mondo del calcio, le cifre, già alte, sono diventate esorbitanti e le squadre minori fanno fatica a competere.

di Mattia Cossu

Dopo che se ne è parlato per tutta l’estate, finalmente Cristiano Ronaldo ha debuttato nella Juventus giocando le sue prime partite in bianconero.

Il numero 7 più famoso al mondo è costato alla Vecchia Signora ben 105 milioni di euro. I tifosi sono impazziti, i bambini vogliono a tutti i costi la maglia del loro idolo, gli abbonamenti sono introvabili nonostante il loro prezzo sia salito alle stelle. La febbre CR7 ha invaso l’Italia: nei bar, nei ristoranti e negli spogliatoi non si parla d’altro. La vita del Portoghese è monitorata dai tifosi h24: tutti sanno quante ore al giorno si allena, cosa e quanto mangia e quando va a dormire.

Lui è il mio mito, il mio idolo, di lui mi piace il fatto che si è costruito da solo: infatti, a differenza di altri giocatori, non ha un talento innato e, per realizzare il suo sogno, ha dovuto impegnarsi al massimo e dare tutto se stesso, così facendo ha dimostrato che nulla è impossibile. Nato da una famiglia molto povera, quarto con tre fratelli che hanno sofferto la fame, adesso con i soldi che sta guadagnando li sta ripagando di tutti i sacrifici fatti.

Intorno al cinque volte Pallone d’Oro girano tanti soldi. Tantissimi soldi. Il suo è uno stipendio da far girare la testa, nessuno al mondo guadagna quanto lui. E poi gli sponsor: sono disposti a tutto pur di avere la sua immagine. Tutto questo ha però cambiato il mondo del calcio, le cifre, già alte, sono diventate esorbitanti e le squadre minori fanno fatica a competere.

Tralasciando stipendi, sponsor e tutto quello che gira intorno a Ronaldo, mi è venuta un’idea meravigliosa: e se a scuola proponessimo una gita a Torino, magari proprio in occasione di Juve-Milan? Bello sognare: perché se ci portassero a Torino, probabilmente sarebbe per visitare il Museo Egizio.