Giulia Besa, i segreti del suo successo

Importante l’ultimo consiglio di Giulia Besa ai ragazzi: per cominciare a scrivere inventarsi un personaggio, farlo sedere su una poltrona e fargli delle domande

di Alice Castagnola

Il 27 Aprile scorso si è svolto il secondo incontro relativo all’iniziativa Angolo dei libri, organizzata dal nostro istituto, e reso ancora più emozionante grazie alla presenza di Giulia Besa, la scrittrice vincitrice della 62° edizione del Premio Bancarellino, svoltasi nel 2019.

“Il Bancarellino è un premio di letteratura per ragazzi in cui sono proprio i ragazzi a decretare il vincitore”, spiega la professoressa Sangiorgio. “I libri partecipanti vengono distribuiti alle scuole che ne fanno richiesta, i ragazzi leggono e votano il loro libro preferito, da venti titoli si arriva a una rosa di cinque. La finale – prosegue Sangiorgio – si svolge nel mese di maggio a Pontremoli, solitamente in piazza, dove gli autori pronunciano un’arringa finale per difendere e presentare il loro libro. Poi ogni elettore vota il libro favorito e viene decretato il vincitore. Dico solitamente perché quella del 2019 è stata un’edizione un po’ sfortunata a causa del maltempo ma per Giulia è stata fortunatissima, in quanto vincitrice”.

Chissà questa edizione 2020 come andrà a finire? Probabilmente eleggeranno il vincitore in diretta online su qualche piattaforma come Zoom o Meet che è quella usata da noi studenti dell’Istituto per le nostre lezioni.

E’ stato intenso il dialogo tra l’autrice e gli studenti che hanno partecipato all’incontro, non molti.

Besa ha chiesto ai ragazzi cosa ne pensano delle videolezioni. Sofia Righetti è intervenuta dicendo che ci sono molte cose positive per esempio che si ha un nuovo rapporto con i professori o il fatto di poter scrivere loro in privato, ma poi ci sono i problemi tecnici che fanno perdere un mucchio di tempo! Invece Yana Stevoli ha detto che queste video lezioni riportano un po’ alla normalità in questo momento così strano.

In effetti in questo periodo la normalità è proprio quello che manca di più a chiunque… più del lievito!

Mi è stato chiesto dalla professoressa Sangiorgio di partecipare a questo incontro e di recensire un libro tra i due che mi erano stati proposti, libro al quale ho dato 9 come voto. L’ho letto in pochissime ore… l’ho divorato e l’ho amato fin dalle prime righe. Spero al più presto di averne una copia cartacea. Quando le professoresse presenti mi hanno lasciato la parola per raccontare questo libro per me così avvincente – intitolato “La balena in scatola” – ero molto emozionata perché stavo per presentare un libro non solo davanti al nostro preside, ma anche di fronte a una vera scrittrice. Svelo un segreto: ho parlato con il supporto morale di mamma e papà nascosti dietro un vaso di ortensie rosa sul tavolo!

Una volta finito di presentare abbiamo iniziato a porre le domande a Giulia che oltre a sfamare la nostra curiosità ci ha regalato qualche consiglio e trucchetto.

Giulia ha iniziato a scrivere a 14 anni per divertimento. Al liceo la passione per la scrittura cresceva, così ha studiato narrativa da autodidatta su testi in inglese. All’università ha scelto giurisprudenza ma al terzo anno si è resa conto che avrebbe fatto un lavoro che non amava perché la cosa che le interessava veramente era scrivere, così si è data cinque anni di tempo per diventare una scrittrice. Fortunatamente solo dopo due anni vendeva già i suoi libri.

Adesso scrive tutti i giorni, questo è il suo lavoro!

Non ha mai l’angoscia della pagina bianca, ha detto, perché per lei scrivere è una necessità. Però ha l’ansia di non riuscire a scrivere come vorrebbe. L’ansia però si cura studiando, e poi leggendo buoni autori.

Per correggere un testo, ci ha consigliato di leggerlo al contrario perché così facendo il cervello non capisce il significato delle frasi e trova più facilmente gli errori.

I titoli, che per lei sono un grosso problema, di solito se li sceglie sempre da sola, però a volte non vanno bene. Per esempio “Con te al di là del mare” inizialmente si chiamava “L’altra metà del mare”. Poi è uscito un documentario sull’immigrazione che si chiamava proprio così e che aveva avuto molto successo e quindi ha deciso di cambiarlo. Un titolo molto azzeccato è “Il cattivo ragazzo che voglio”, la gente lo compra già per il titolo. In genere tende a pensare titoli facili, che descrivono il contenuto come “Gemelle” che parla, appunto, di due gemelle cui ha aggiunto uno strillo, una piccola frase esplicativa che in genere si trova sulla fascetta: “Se prendi il posto di tua sorella sii pronta a tutto”. Tutto questo incuriosisce il lettore.

Il suo libro preferito, dice, è quello che ogni volta sta scrivendo e pensa sempre: “Non scriverò mai più un libro così”.

Lei crede che un racconto amato dallo scrittore sarà amato anche dal lettore. Le sarebbe piaciuto scrivere il romanzo di Orson Scott Card, “Il gioco di Ender”, e si ispira molto a Stephen King, ai film di Lars von Trier e ai thriller coreani.

Giulia fa scalette lunghe metà del libro così poi non ha difficoltà nello svolgere. Lei dice di fare attenzione a non farci mai influenzare dalle idee dell’editore e di presentare sempre un conflitto perché al pubblico non piacciono le storie di gente felice alla quale tutto va sempre bene.

Alle scuole medie, ricorda, studiava soprattutto grammatica che l’ha aiutata molto per avere successo nella sua carriera. Al liceo non ha fatto scrittura creativa, come voleva, ma aveva una insegnante che invitava sempre autori e lei non si perdeva nessun incontro. Tutto ciò l’ha stimolata molto per diventare quello che è ora.

Importante l’ultimo consiglio di Giulia Besa ai ragazzi: per cominciare a scrivere inventarsi un personaggio, farlo sedere su una poltrona e fargli delle domande del tipo: “qual è il tuo drink preferito?” Oppure: “che taglia di scarpe porti?”. Questo aiuterà a delineare le caratteristiche del personaggio.

L’incontro è stato meraviglioso …. Non vedo l’ora di sapere chi sarà il prossimo ospite!

Le fotografie sono state reperite dalla pagina FB di Giulia Besa e si riferiscono alla fase finale del Premio Bancarellino edizione 2019