di Filippo Parma
Anche se la lezione di chitarra si fa tramite uno schermo, penso che rimanga sempre bella e divertente, certo non come prima quando eravamo fisicamente insieme.
Quando mi collego alla lezione penso “Evviva si fa chitarra!” e poi incomincino a suonare: basta sollecitare delle corde e viene fuori da quello splendido strumento una melodia incredibile, che nessun altro strumento raggiunge.
Così suono, suono, e suono…, suonare la chitarra mi rende felice e prendo la consapevolezza che sono molto fortunato a saper interpretare uno strumento, cosa che molti altri ragazzi non possono fare. Quindi cerco di impegnarmi al massimo per rendere il suono della chitarra una passione che mi entra nella mente, nel sangue, nel cuore, da dove non uscirà mai più.
Quando eravamo a scuola facevamo anche la musica d’assieme, che adesso non possiamo più fare a causa di tutte le interferenze tecniche e audio che si creano con tante presenze, adesso facciamo solo l’incontro singolo con la prof e l’alunno. La prof riesce comunque ad ascoltare e a darci suggerimenti e correzioni, a volte ripetiamo l’esercizio ma alla fine riusciamo a capirci.
Mi dispiace non fare la lezione tutti insieme, la musica è anche un modo per incontrarsi e stare bene insieme. Al pomeriggio, dopo le lezioni della mattina, era un modo per rilassarsi e trovare uno spazio dentro noi stessi e con gli amici.
Mi mancano spesso le risate che facevamo in classe, tutti insieme. E non vedo l’ora di tornare a suonare come prima.
Avere la compagnia della musica e i compagni di musica è un privilegio.