Il coraggio di scegliere il giusto

Mi sono documentata e ho scoperto che che li nascondeva nella sua bicicletta da campione… Ma qui sorge un’altra domanda: era già un campione di ciclismo, vincitore di tre Giri d’Italia e due Tour de France, cosa l’ha fatto agire?

di Angela Raggio

Lavorando per il Giorno della Memoria sui Giusti delle Nazioni la figura di Gino Bartali mi ha colpito fin da subito, quando ho sentito per la prima volta il suo nome e mi è stato detto che aiutava gli ebrei, durante l’occupazione nazista, portando loro dei documenti falsi. La mia prima domanda è stata: come?

Mi sono documentata e ho scoperto che che li nascondeva nella sua bicicletta da campione… Ma qui sorge un’altra domanda: era già un campione di ciclismo, vincitore di tre Giri d’Italia e due Tour de France, cosa l’ha fatto agire? Avrebbe potuto tranquillamente lasciar correre tutto, era cristiano e ha scelto di aiutare gli ebrei: per quale ragione?

Questo mi fa molto riflettere. Bartali ha rischiato la sua vita per salvarne altre 800. Oggi noi lo faremmo? Voi lo fareste?

Probabilmente avremmo bisogno di più persone come lui. Il mondo è pieno di ignoranza, disinteresse, indifferenza e questo dovrebbe cambiare, ma adesso, senza  che accada nulla di orribile, usando la nostra memoria per ricordare bene e non far avvenire nuovamente orrori simili.

Se ci pensiamo noi al giorno d’oggi siamo molto fortunati a poter ancora ascoltare le testimonianze di chi ha vissuto tutto questo, di chi ha ricevuto i documenti falsi, ma più avanti negli anni non potremo più ascoltare direttamente la loro voce e a quel punto dovremo essere noi a ricordare e a trasmettere questa storia alle generazioni future.

Una delle mie testimonianze preferite sulle azioni di Bartali è quella di Giulia Donati, una donna fiorentina che dal 1974 vive in Israele, a cui Gino consegnò personalmente i documenti falsificati che salvarono tutta la sua famiglia. La nostra memoria è il dono più importante, il vero antidoto all’indifferenza, come ci ricorda Primo Levi: “Se la memoria del male non riesce a cambiare l’umanità a che serve la memoria?”