Una giornata al DIMA

La matematica supportata e affiancata dalla logica ha aspetti divertenti, perché si affrontano giochi e quiz che stimolano la mente e che possono aiutare a risolvere piccoli problemi di tutti i giorni.

di Gabriele Bellazzini

Già dall’anno scorso avrei voluto partecipare al corso pomeridiano di matematica del nostro istituto, ma soltanto i ragazzi di terza potevano prendervi parte, così quest’anno penso di essere stato tra i primi ad iscrivermi.

Le due docenti e la tutor del corso, dopo alcune lezioni di approfondimento degli argomenti studiati in classe, hanno organizzato per noi due uscite. La prima al Museo di Storia Naturale Giacomo Doria di Genova, con le Prof Federica Fortunato e Silvia Barone. Qui la guida ci ha mostrato come la matematica faccia parte della natura. Abbiamo così parlato della sezione aurea, della sequenza di Fibonacci e del problema dei 7 ponti di Königsberg, scoprendo, in quest’ultimo caso, che esistono quesiti matematici impossibili da risolvere.

Mercoledì 17 maggio siamo andati al DIMA, Dipartimento di Matematica dell’Università degli Studi di Genova, accompagnati dalle Prof Barbara Salani e Silvia Barone. Questa uscita è stata per me particolarmente interessante e stimolante perché noi ragazzi di terza media abbiamo potuto confrontarci con studenti, laureati e docenti dell’Università. Le insegnanti Francesca Morselli ed Elisabetta Robotti con i loro studenti ci hanno dimostrato come la matematica possa essere supportata e affiancata dalla logica, il che ha molti aspetti divertenti, perché si affrontano giochi e quiz che stimolano la mente e che magari possono aiutare in un secondo tempo a risolvere quesiti non solo strettamente matematici, ma anche piccoli problemi di tutti i giorni. 

Tutti insieme, docenti, ragazzi e ragazzini, abbiamo risolto (… o provato a risolvere!) indovinelli e quesiti, ad esempio l’indovinello delle tre porte o il problema di Chomp. E’ stato interessante capire come vengono affrontati questi quesiti, noi abbiamo provato ad esporre tesi che i docenti e i ragazzi grandi ci hanno smontato con antitesi e ragionamenti. Ma finalmente anche noi siamo riusciti a proporre una tesi che non ammetteva antitesi. Che soddisfazione!