Il Coronavirus cambia la vita

Mi sono ritrovata molto nelle parole di Papa Francesco: “ci siamo trovati tutti impauriti e smarriti, siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa, ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca tutti fragili e disorientati.”

di Beatrice Ruggiero

Caro diario,
questo periodo è molto difficile per tutti perché per colpa di una nuova malattia chiamata Coronavirus o COVID-19 abbiamo dovuto cambiare le nostre abitudini e le nostre giornate; adesso vivo barricata in casa.

Quando mi affaccio dalla finestra non vedo nessun elemento vivo tranne il vento che fa oscillare le foglie. Mi mancano la scuola, i miei professori, i miei compagni, la ricreazione in cui la maggior parte delle volte incontravo le mie amiche e anche i docenti, la pallavolo il mio amato sport, la mia vita di sempre.

Mi manca stare con i miei nonni che vedevo ogni giorno mentre la mia mamma era al lavoro: adesso li posso vedere solo tramite videochiamata. Credo che per loro non sia stato affatto facile imparare ad utilizzare la tecnologia ma pur di vedere me, mia sorella e la mia mamma si sono impegnati nel farlo e nel riuscirci.

Le mie giornate adesso le vivo così: mi alzo più tardi rispetto a quando andavo a scuola, e inizio subito a fare videolezioni con professori e miei compagni. Fare i collegamenti non mi piace perché è molto meglio vedersi faccia a faccia, che vedere tutti attraverso uno schermo, ma so che e’ importante farlo ed e’ un modo per poter andare avanti nella nostra istruzione e anche, seppur in maniera diversa, per poter vedersi un po’ come se fossimo in classe.

La parte rimanente del mio tempo la trascorro giocando con mia sorella, leggendo il mio libro, facendo torte, muffin, polpette e pizza insieme a mia mamma e mia sorella … ho scoperto di essere una buona chef!

Anche se la situazione non è bella ci sono dei lati positivi. Questa pandemia ci ha fatto rallentare perché eravamo così presi dalla scuola, dallo sport da non soffermarci per esempio su una buona lettura oppure nello stare con la nostra famiglia. Mi sono resa conto dell’importanza di andare a scuola, di confrontarci a tu per tu, di stringere dei legami di amicizia e di capire come tutti siamo importanti e necessari per l’altro.

Abituata a vedere la mia città che vive, a osservare il lungomare con i bambini e le loro mamme impegnate a rincorrerli, i negozi aperti, adesso non mi sembra vero. Le uniche persone che vedo sono quelle che si vedono nel tg in tv, negli ospedali o in coda per fare la spesa con il viso coperto dalla mascherina e le mani dai guanti.

Non riconosco più la mia Rapallo, la città dove ho sempre vissuto. In tutto questo quadro così strano e anomalo della mia città e del trascorrere delle mie giornate mi sono ritrovata molto nelle parole di Papa Francesco: “ci siamo trovati tutti impauriti e smarriti, siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa, ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca tutti fragili e disorientati.”

Tutti noi stiamo affrontando questa pandemia con difficoltà ma non dobbiamo mai perdere la speranza che, insieme, ce la faremo.