Il sole dietro le punte della corona

Un’esperienza vissuta attraverso un semplice schermo in questa quarantena è stata l’esibizione di violino il 17 aprile insieme al mio compagno Gabriele davanti a molte persone della mia scuola

di Martina Tedesco

Da qualche mese ormai viviamo una situazione che sembra quasi surreale. Nella mia città, Rapallo, le strade sono così deserte che sembra quasi una città fantasma; i locali per la maggior parte sono chiusi e che dire di quelli rimasti aperti? Le persone che vi lavorano sembrano tutti dei piccoli chirurghi con guanti e mascherina e se si ha bisogno di entrare per fare la spesa, è necessario accedere uno alla volta in modo tale da non essere a contatto con nessuno! In casa mia ormai siamo segregati da più di sei settimane, tranne mio papà che deve uscire per lavoro, mentre mia mamma mette il naso fuori dall’uscio per andare a fare la spesa. La situazione ad oggi è così pesante al punto che si può paragonare al film VIRUS LETALE e a volte sembra quasi di esserci dentro. Vi chiederete come trascorriamo le nostre giornate! La mattina io e mia sorella siamo impegnate con le lezioni online, mentre il pomeriggio lo impieghiamo a provare ricette di dolci o ad aiutare mamma a preparare manicaretti, ovviamente se non abbiamo compiti da svolgere.

Vivere in casa tutto il giorno, tutti i giorni non è cosa semplice, ma, se da una parte possiamo ritenerci fortunate in quanto vivendo in aperta campagna le cose da fare non mancano… animali d’accudire, giardino da mantenere, orto da coltivare… dall’altra non si possono più frequentare gli amici di tutti i giorni, non ci si può più recare in oratorio… Ma per fortuna la tecnologia ci aiuta… Possiamo attivare video-lezioni con i prof e i nostri compagni, possiamo video-chiamarci con tutto il gruppo parrocchiale, compreso il nostro amato Don per recitare la preghiera della sera, possiamo video-chiamare la nostra nonna che abita in Toscana e ogni tanto durante il giorno sentire qualche amica.

Un’altro punto positivo in questo momento particolare è “l’incontro“ virtuale con la mia prof di violino e i miei compagni che prendono parte alle lezioni, è difficoltoso da una parte, perché relazionarsi attraverso uno schermo impedisce quelle cose che quando sei in classe provi, come ad esempio le correzioni d’intonazione, l’accordatura del violino o semplicemente il cambio di una corda rotta.

Un’esperienza vissuta attraverso un semplice schermo in questa quarantena è stata l’esibizione di violino il 17 aprile insieme al mio compagno Gabriele davanti a molte persone della mia scuola, compresi: il preside, tre professori e Andrea Bonfanti, milite delle croce rossa. Le sensazioni provate sono state… tensione, agitazione, ma terminata l’esibizione la gioia era infinita, perché pienamente soddisfatta di essere riuscita a portare a termine il brano senza errori.

Non si sa per quanto tempo durerà questa reclusione forzata, ma l’unica cosa che possiamo augurarci è quella di passarne indenni, ci sono stati casi di amici di mamma e papà “contagiati” e non sembra per niente una passeggiata!