Nassa, pescatori di idee

Non c’è un leader, ma una leadership legata alle competenze: se uno è particolarmente capace in qualcosa se ne occupa. Per esempio noi due abbiamo un percorso artistico alle spalle ed è stato naturale diventare i social manager del gruppo. Ognuno si è preso naturalmente il proprio ruolo. Abbiamo un Presidente, Giovanni Costa.

di Giorgia Medda, Angela Raggio, Federico Sannino

C’è qualcosa di nuovo in città. La Nassa Rapallo è un’associazione di ragazzi che a pochi mesi dalla sua nascita ha già fatto molto parlare di sé proponendosi come catalizzatore di idee che si trasformano in progetti ed eventi dedicati ai più giovani. Per capire com’è nata e quali sono i suoi progetti abbiamo incontrato due dei suoi membri, Alice Canevello e Mattia Struzzo, al parco De Martino, proprio davanti al campo da basket che l’associazione ha contribuito a realizzare.

Com’è nata la vostra associazione?
Da un piccolo gruppo di persone che l’anno scorso ha deciso di replicare a Rapallo l’idea, nata a Sestri Levante, di creare occasioni di incontro per i più giovani.

Perché Nassa?
La nassa è uno strumento per la pesca, un canestro di rete rigida in cui i crostacei entrano e non riescono più ad uscire. Noi vogliamo fare la stessa cosa con le idee: farle entrare, trattenerle e utilizzarle. Come tutte le reti anche la nassa può legarsi ad altre e anche questo concetto di maglie della rete che aumentano ci piace molto. Infatti la Nassa è nata a Sestri Levante, ma poi si è formata anche a Chiavari e subito dopo a Rapallo. Tra di noi ci chiamiamo cugini e tutte e tre siamo l’ONU: Organizzazione Nasse Unite!

Da chi è composto il vostro gruppo?
Della Nassa fanno parte ragazzi di ogni origine, molti sono studenti universitari che si sentono coinvolti dai progetti che facciamo. Lo zoccolo duro è costituito da una ventina di persone che si incontrano ogni settimana, il venerdì sera.

C’è un leader?
Non c’è un leader, ma una leadership legata alle competenze: se uno è particolarmente capace in qualcosa se ne occupa. Per esempio noi due abbiamo un percorso artistico alle spalle ed è stato naturale diventare i social manager del gruppo. Ognuno si è preso naturalmente il proprio ruolo. Abbiamo un Presidente, Giovanni Costa, che ha una grande capacità organizzative e diplomatiche, così tutti abbiamo pensato a lui quando si è trattato di stabilire un presidente.

Avete una sede?
Grazie alla collaborazione con Don Jacopo della parrocchia di Sant’Anna sfruttiamo il grande salone sotto la Chiesa, dove c’è anche una cucina. Questo però non significa che siamo legati alla Chiesa.

Si può partecipare liberamente ai vostri incontri?
Certamente, chiunque può venire. E’ uno spazio aperto con grandi tavoli, dove è possibile stare in compagnia, chiacchierare e conoscere altre persone.

Quali sono stati i vostri progetti più importanti?
Il nostro esordio è stato il litter picking, che abbiamo chiamato Raccatta Nassa: divisi in gruppi abbiamo ripulito le zone del Castello, San Michele, Parco della Fontanine e Parco Casale. Abbiamo riqualificato il Parco delle Fontanine con aiuole, un orto didattico e una casetta per lo scambio gratuito di libri. Poi abbiamo collaborato con Agorà alla sistemazione e decorazione del campo di basket del Parco De Martino. A luglio abbiamo organizzato la prima edizione del Sextival, un festival di due giorni con interventi, workshop e seminari di medici, educatori e attivisti sul tema della salute sessuale, un argomento che ci sta molto a cuore e che spesso viene trascurato.

Come comunicate le vostre idee all’esterno?
Il fatto di essere un’associazione unita su tre città diverse ci dà un grande potere comunicativo, molto di più che se fossimo tre realtà separate, perché quello che fa un’associazione dà visibilità anche a tutte le altre. Usiamo molto i social con uno stile di comunicazione giocoso e accattivante, che è un po’ il nostro stile.

Avete degli sponsor o qualcuno che vi sostiene?
Noi ci definiamo a-partitici. Non appoggiamo nessun tipo di idealismo politico ma vogliamo essere politici, nel senso che qualsiasi azione si fa sul territorio è politica. Abbiamo avuto il sostegno di molte realtà private, come la ditta di giardinaggio Fenelli, che ci ha regalato le piantine per la riqualificazione del parco delle Fontanine, Policolor, che ha fornito i colori per la decorazione del campo da basket, il Centro Latte Rapallo che ha portato più volte le merende per gli incontri con i bambini, Fabio Costantini di Fescion Farmer, un agricoltore di San Massimo che ha fornito le sementi per l’orto didattico, la Pasticceria Viennese di Santa Margherita Ligure, con cui abbiamo fatto un laboratorio per bambini dall’uovo alla torta.

Quali sono i vostri obiettivi futuri?
Vorremmo offrire alla città stimoli culturali come mostre, rassegne teatrali e concerti di musicisti emergenti che ora non hanno spazio per esporsi. Quello che manca al La pecca di queste nostre realtà è che ci sono pochi stimoli, infatti le persone che vanno avanti con gli studi automaticamente vanno a cercare altrove. La Nassa ha già fatto un concerto rap e uno spettacolo teatrale autoprodotto e realizzato con ingresso gratuito entrambe le volte. E poi, visto che avete voluto intervistarci, potremmo proporre una “Nassina” con le scuole medie, così anche i ragazzi più piccoli potranno scoprire quanto è entusiasmante prendersi cura della propria comunità.