Caro diario ormai è un mese che siamo a casa

C’è un silenzio davvero particolare e angosciante, come se tutta la città si fosse spenta. L’unico suono familiare è il verso dei gabbiani che volano nel cielo.

di Rocco Repetto

Caro diario,
ormai è circa un mese che siamo a casa. Non possiamo andare a scuola, non possiamo fare sport, non possiamo proprio uscire di casa.

Le mie giornate sono sempre uguali. Mi sveglio presto al mattino, verso le 6. Poi faccio colazione con calma e aspetto che inizino le lezioni online. Ogni giorno abbiamo circa 4 ore di video lezione.

È molto stancante fare le video lezioni, perché bisogna stare impallati allo schermo per 4 ore continue. Tutto ti fa male: gli occhi, la schiena e anche le gambe.

Finite le lezioni, vado a mangiare. Da qualche giorno, visto che c’è il sole, mangiamo fuori sulla terrazza. Mia nonna, però, vuole sempre mangiare da sola in cucina, ma io non so il perché. A tavola ci sono mia mamma, mio papà e mio fratello, ma non parliamo tanto. Ognuno mangia e poi siamo liberi di andare a fare quello che vogliamo.

Nel pomeriggio, studio per due orette e poi mi rilasso. Guardo i video su YouTube, video musicali o dei videogamer. È molto divertente e in più mi tranquillizzano molto, perché grazie a questi video mi distraggo dalla situazione in cui ci troviamo in questi giorni.

È un momento davvero strano e difficile. Ogni tanto esco sulla mia terrazza per prendere un po’ d’aria. È triste vedere le strade vuote e la gente che non esce più di casa. C’è un silenzio davvero particolare e angosciante, come se tutta la città si fosse spenta. L’unico suono familiare è il verso dei gabbiani che volano nel cielo.

Sono tanti i pensieri che ho in testa. Il pensiero più grande è la preoccupazione che ho per miei zii e i miei cugini della Toscana. Mia zia è un’ostetrica e quindi lavora costantemente in ospedale. Sono molto preoccupato perché chi lavora in ospedale rischia sempre di più di essere contagiato dal Coronavirus.

Speriamo vada tutto bene.

Ora devo andare.
Spero di scriverti il più presto possibile.

Ciao ciao.
Rocco