Se il bidone è un’avventura

In questi giorni ho lavorato in giardino e sto preparando un orto di piantine di peperoncino (i 15 tipi di peperoncino più piccanti al mondo). Spero solo che il mio cane Whisky non decida di metterci il muso.

di Tommaso Barbagelata

Siamo in quarantena ormai da un mese e mezzo circa e la città è deserta e silenziosa.

Da casa mia vedo l’autostrada: non ci sono più code di auto di turisti in arrivo e cantieri aperti, ma solo ambulanze e camion, come nella scena di un film.

A Rapallo sono rimasti aperti solo supermercati e farmacie, non si può nemmeno uscire da casa se non si ha un motivo di estrema necessità.

Mia madre lavora in un supermercato e quando torna a casa mi racconta delle code interminabili fuori dal negozio e la gente che è in fila in silenzio aspetta di entrare distante l’una dall’altra. Prima di iniziare il turno di lavoro lei e i suoi colleghi devono misurarsi la temperatura, sono attrezzati con mascherine e guanti e devono mantenere tra di loro la distanza di sicurezza di un metro.

Una cliente che si è presentata in negozio con una tuta isolante protettiva tipo quella che si usa nei laboratori chimici con chiusure sigillate caschetto, visiera, guanti e mascherina. Altri clienti invece si vedono con maschere antigas anteguerra, mascherine fatte con i panni da cucina o pannolini, guanti da giardinaggio o da cucina. Insomma mia madre dice che l’importante è la protezione perché significa che i clienti tutelano la salute di chi lavora in negozio usando anche tanta fantasia.

Purtroppo non tutti sono attenti perché una cliente una mattina è entrata in negozio con la mascherina, finita la spesa è arrivata alla cassa da mia madre e se l’è tolta perché aveva caldo. Mia madre si è arrabbiata molto anche perché sia lei che i colleghi sono in questo periodo sotto tensione poiché hanno paura di portare a casa il virus. Un pochino invidio mia madre perché esce di casa, parla con i suoi colleghi e vede Rapallo anche se mi dice che è diventata una città deserta con solo macchine della polizia e carabinieri.

Invece la mia giornata inizia facendo colazione e collegandomi con la mia classe fino all’una. Mi mancano i miei compagni e le nostre chiacchierate fuori dalla scuola. Mi manca soprattutto il corso di computer, che spero di poter riprendere presto.

Ora che non si può più uscire mi annoio tantissimo nel pomeriggio e l’unico modo che ho per passare il tempo è giocare con il mio computer oppure andare a portare via la spazzatura e mi sento fortunato perché i bidoni sono molto lontani da casa mia così posso fare una bella corsa con mascherina e guanti.

In questi giorni ho lavorato in giardino e sto preparando un orto di piantine di peperoncino (i 15 tipi di peperoncino più piccanti al mondo). Spero solo che il mio cane Whisky non decida di metterci il muso.

Non vedo l’ora di rivedere i miei amici, di mangiare kebab e sushi tutti insieme e di poter festeggiare la fine dell’anno scolastico, magari dormendo tutti a casa mia nella taverna con i sacchi a pelo.